Élites di governo e «mastre» ad Agrigento fra Trecento e Quattrocento
DOI:
https://doi.org/10.3989/aem.2002.v32.i2.254Palabras clave:
Pattismo, Istituzioni, Città, Sicilia secoli XIV-XV, Agrigento, Aristocrazia, Fazioni, Relazioni di potere centro-periferiaResumen
Sebbene le comunità demaniali siciliane acquisiscano un peso centrale ed inedito nei regni di Martino e di Alfonso V, a parte poche eccezioni mancano ricerche monografiche e comparate delle dinamiche sociali cittadine Questo articolo prende in esame la città di Agrigento, in particolare la formazione dei raggruppamenti sociali, il loro differente ruolo politico e gli equilibri di potere tra i gruppi di governo, con riferimento alle istituzioni delle liste di eleggibili per l'elezione alle cariche locali. E opinione comune che le istituzioni di tali liste rappresentino l'affermazione della aristocrazia, sugli altri raggruppamenti sociali, nelle dinamiche urbane sin dalla seconda metà del regno alfonsino. Si dimostra, invece, che le richieste di elenchi di eleggibili, anche se placitate, non comportano necessariamente una loro effettiva applicazione. Ne risulta un quadro di governo in cui ìmagistri vi esercitano un ruolo di primo piano durante l'intero regno di Alfonso, senza subire alcuna significativa esclusione ad opera dei nobiles.
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Publicado
2002-12-30
Cómo citar
Titone, F. (2002). Élites di governo e «mastre» ad Agrigento fra Trecento e Quattrocento. Anuario De Estudios Medievales, 32(2), 845–877. https://doi.org/10.3989/aem.2002.v32.i2.254
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